presto verrà l’autunno avvertivi
lasciando la mia mano sopra i nidi
d’agosto sorridevi
alla resa improvvisa dei germogli
lo sapevamo entrambe com’è giusto
è così che una sera d’un tratto
la nebbia d’autunno
addolcisce lo sgombero dei nidi
– ora che i corridoi sono quasi muti
la tua stanza sempre in ordine –
non è più la stagione dei germogli
ma l’arco fiorito delle tue ali ridevo
com’è giusto in mano
alla spina dei giorni disabitati
a Virginia (Ottobre, 2018)
le spaccature proliferano
sotto un azzurro incagliato
l’accumulo è seriale
e così i calcoli e le differenze
la mitologia di ciò che è utile
ogni occhio si accorda all’altro
oppure s’inchioda sul fondale
e la voce le mille voci
la fioritura della pietra
restiamo dove
non è il tempo là dove
lo spazio non è cosa
deludiamo i confini
e miele dai seni di ciliegio
diveniamo l’altro,
la stessa cosa
Entro fuori le mura, Arcipelago Itaca 2020.
Con quattro immagini di Virginia Morini e un saggio di Sandro Pecchiari.